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PERCHE’ UN OSSERVATORIO
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Alla base di una ripa scoscesa, di fianco ad uno spezzone di tangenziale, celata dalla boscaglia di robinie, oltre le rovine di edifici dimessi, sotto il ponte della ferrovia, qualcosa c’è: un’area un po’ dimenticata dove l’Olona ancora riesce a scorrere quasi liberamente ed a riprendersi un po’ dello spazio che la ferrovia abbandonata della Val Morea il secolo scorso gli aveva sottratto.
A nord ed a sud la racchiudono le testimonianze della faticosa convivenza tra uomo e fiume, fonte di vita e di risorse come di aspre competizioni per la conquista del territorio.
Oggi, per la gran parte dei cittadini appare un luogo “che non c’è”, né città né campagna, spazio fisico un po’ inutile, sfuggito all’avanzata di centri commerciali e villettifici, anche se i primi segnali di interesse da parte del progresso cementificatore non mancano.
La decisione di costruire un grande sbarramento ai Mulini di Gurone ci ha sempre trovati critici, la consideriamo una scelta rispondente a logiche arretrate, poco in sintonia con una visione sistemica del bacino fluviale, con un approccio territoriale ed interdisciplinare indispensabile per evitare soluzioni parziali od inefficaci.
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Avremmo preferito interventi più contenuti e più diffusi, più delocalizzazioni e maggior spazio al fiume lungo tutto il suo corso, più attenzione alla ricostituzione di una certa naturalità, alla difesa della biodiversità, ad un maggior equilibrio tra tratti di fiume ancora recuperabili ad una qualità accettabile e tratti biologicamente “morti”.
Ci auguriamo che la scelta ormai esecutiva non venga vanificata da ulteriori inter-venti di cementificazione.
L’attuazione del PAI, del piano delle Fasce Fluviali, e un maggior impegno negli strumenti di programmazio-ne come il Contratto di Fiume dovranno costituire la garanzia che anche la diga di Gurone concorrerà ad una gestione sostenibile del ba-cino dell’Olona. |
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La Provincia di Varese, cui compete la responsabilità del progetto e del cantiere della diga, ha redatto, in collaborazione con il PLIS del Lanza, un progetto di gestione naturalistica del bacino di possibile allagamento finanziato con fondi della Fondazione Cariplo.
Tale progetto prevede una serie di opere di siste-mazione naturalistica dell’ area ma soprattutto un articolato programma di gestione di attività finalizzate alla valorizzazione ecolo-gica, alla difesa della biodiversità, alla fruizione ed alla educazione ambientale.
In tutte queste attività i circoli Legambiente di Varese e di Malnate sono impegnati da tempo proprio in questa area, ed oggi si aprono nuove opportunità per realizzare una presenza stabile e organizzata in loco costruendo una proposta di collaborazione con i programmi della Provincia: avviare l’osservatorio ed insediare ai Mulini di Gurone un presidio per la sua gestione
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GLI SCOPI
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L’osservatorio sull’Olona sarà, innanzitutto, un nodo della rete di presenze fisiche sul territorio che da qualche anno costituisce uno degli strumenti più efficaci dell’iniziativa di Legambiente.
A partire dalla realtà della nostra provincia, le esperienze del parco Castello di Laveno, del Monte S. Giacomo, della Boza di Cassano, di Lozzo in Veddasca il progetto di rete territoriale sta assumendo contorni sempre più credibili, e costituisce un’esperienza indispensabile per acquisire sempre maggiore competenza nell’ attività di conoscenza, difesa e valorizzazione del nostro ambiente.
Il primo scopo è, dunque, quello di diffondere la conoscenza del fiume come sistema complesso, operazione ben rappresentata dal documentario “Olona un fiume”, che abbiamo patrocinato e che abbiamo largamente usato nella nostra attività di divulgazione ed educazione ambientale.
L’osservatorio deve costituire uno strumento per verificare su un brano di realtà fisicamente determinata un corretto approccio al territorio e sperimentare azioni coerenti, seppur rapportate al ruolo ed alle risorse che un’associazione di volontariato riesce ad attivare. |
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....Obiettivi specifici:
- contribuire alla realizzazione del corridoio ecologico tra “PLIS RTO” “PLIS Lanza” e valle della Bevera
- collaborare nella gestione naturalistica dell’area dell’invaso della diga di laminazione delle piene
- costituire un centro per la formazione in materia di gestione e manutenzione del territorio fluviale e di protezione civile
e prevenzione per i rischi idrogeologici ed idraulici
- progettare e gestire percorsi di educazione ambientale
- costituire un centro permanente per il volontariato ambientale
- promuovere e gestire iniziative per il turismo sostenibile
- collaborare alla difesa dei terreni agricoli e forestali per orientare l’attività alla manutenzione del territorio ed alla
pratica dell’agricoltura biologica.
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GLI STRUMENTI
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E’ necessario approntare strumenti e forme di collaborazione per la gestione degli aspetti economici e tecnici del progetto che Legambiente, in quanto associazione di volontariato senza fine di lucro, è bene non affronti in prima persona.
La prima questione im-portante è costituita dall’in-tenzione di acquisire una base logistica ai Mulini di Gurone, che comporta una iniziativa sul piano immobi-liare; per tale operazione è in corso di definizione un accordo con la Coop. Nuova Urbanistica chiama-ta a fornire il supporto tecnico-finanziario e che vedrà Legambiente come partner dell’operazione immobiliare unitamente a finanziatori privati da reperire tra soci e soste-nitori del progetto.
L’intento è quello di svincolare responsabilità e risorse ordinarie di Legambiente dalla straor-dinarietà dell’operazione di acquisto e ristrutturazione di un immobile che trova invece un ambito autonomo di gestione.
I circoli Legambiente risul-tano invece sufficientemen-te attrezzati per la gestione delle attività previste ge-stione di riserve ed aree naturalistiche, volontariato nazionale ed internazionale, educazione ambientale) |
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LE AZIONI
Interventi per la valorizzazione del sito e attività di gestione e fruizione
che in prima approssimazione possiamo così definire:(valorizzazione)
realizzazione di percorsi ciclo-pedonali di visita
interventi di assestamento e manutenzione forestale
realizzazione di aree attrezzate per l’osservazione scientifica e la didattica ambientale
recupero del casello ferro-viario a fini didattici/ricreativi
acquisto e ristrutturazione di una porzione dei Mulini per la realizzazione di una fore-steria
realizzazione di strutture per la logistica e le attività preatiche (deposito attrezzi, officina, magazzino, ecc)
(gestione e fruizione)
programmi di educazione ambientale e visite guidate
organizzazione di campi di volontariato nazionali e internazionali
realizzazione di un orto didattico
corsi di formazione per la conoscenza del sistema fluviale e la prevenzione del rischio idrogeologico
vigilanza dell’area del bacino di laminazione
campagne periodiche di manutenzione del territorio (rimozione dei rifiuti, cura delle nuove piantagioni, pu-lizia dell’alveo, piccoli lavori di ingegneria naturalistica, ecc.)
attività per la fruizione ed il turismo dolce
formazione e addestramento sul campo per gruppi di protezione civile specializ-zati nella prevenzione del rischio idraulico.
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